martedì 19 febbraio 2013

L'INTERVISTA. ROBERTO SPERANZA (PD): "BERSANI LA SCELTA GIUSTA PER L'ITALIA E LA BASILICATA"

Roberto Speranza, segretario regionale del Partito Democratico di Basilicata, candidato come capolista alla Camera, è stato questa sera a Policoro per un'iniziativa elettorale presso il centro giovanile "Padre Minozzi" e ha risposto ad alcune domande sulle imminenti elezioni del 24 e 25 febbraio.

Siamo nell'ultima settimana di campagna elettorale, mancano pochi giorni al voto. Qual è il suo stato d'animo?
È lo stato d'animo di chi sta girando dappertutto la Basilicata per provare a dare la maggior forza possibile al nostro partito e alla coalizione guidata da Pierluigi Bersani. Ormai mancano poche ore e gli italiani devono scegliere se tornare indietro e rimettere alla testa del governo Berlusconi e la Lega Nord oppure se vogliono voltare pagina e scegliere Pierluigi Bersani e l'alleanza del centrosinistra. Noi siamo convinti che Bersani ce la possa fare e che sia la scelta giusta per l'Italia e per la Basilicata.

Come giudica questa campagna elettorale? Pensa che il dibattito sia incentrato sulle priorità del Paese, o sulle battute e gli inciuci? E quali sono le priorità per il Partito Democratico?
Noi siamo preoccupati perché vediamo un dibattito che parla molto d'altro. Negli ultimi giorni si discuteva di Balotelli e il suo acquisto che poteva spostare i voti in Lombardia oppure la battuta di un comico a Sanremo che può spostare qualche voto. Noi pensiamo che, invece, la priorità per questo paese sia quella di dare un futuro ai propri figli e in modo particolare io penso che le due parole chiavi che ha scelto Bersani, moralità e lavoro, possano essere quelle più indicative. Noi abbiamo bisogno di una rigenerazione morale e di una politica che si riavvicini di nuovo ai problemi veri della gente e abbiamo bisogno di dare lavoro, perché il vero dramma di questo tempo è il lavoro che diminuisce e i giovani che non riescono ad entrare nel mercato del lavoro.

Lei da sempre si è opposto al “porcellum”, l'attuale legge elettorale, però si è candidato come capolista in quota Bersani. Non è una piccola incongruenza e perché non ha fatto le primarie?
Io non ho fatto le primarie perché la chiamata di Bersani mi aveva dato una visibilità fortissima, che avrebbe in qualche modo falsato il risultato delle primarie. In realtà su di me c'è stata una richiesta all'unanimità della direzione regionale, che si è unita ad una richiesta di Pierluigi Bersani. Io sono stato tra quelli che più si è speso per le primarie e che ritiene che le primarie per i parlamentari siano stati una scelta giustissima. È anche giusto, però, che il Partito Democratico sia territoriale che nazionale possa avere una quota di persone che sceglie direttamente. Penso che oltre alla scelta mia, che come ribadivo è stata indicata “in primis” all'unanimità dalla direzione regionale, c'è anche stata un'altra scelta molto autorevole che è quella di Emma Fattorini, che è una personalità straordinaria, che noi portiamo in Parlamento  per quello che lei significa e che non avrebbe potuto essere eletta attraverso le primarie

Cosa farà da grande Roberto Speranza, oltre a fare il parlamentare, visto che è un personaggio politico a livello nazionale? Sarà sottosegretario, ministro, segretario nazionale e cosa le piacerebbe fare di più tra la carriera politica e quella istituzionale?
Intanto io continuerò ad impegnarmi a fondo per la Basilicata. Resto segretario regionale, il mio primo impegno resta qui per questo territorio, che mi auguro di poter rappresentare degnamente a Roma. E poi io penso di avere un profilo più legato alla vicenda del Partito, penso che ci siano straordinarie personalità che possono giocare una funzione più istituzionale e penso che sia il tempo  per un nuovo gruppo dirigente nel Pd nazionale e che io possa essere uno dei tanti, sui quali si può ragionare per costruire una nuova stagione. Al momento il mio primo impegno resta quello di segretario regionale per continuare a far maturare questo lavoro importante a favore del nostro territorio.

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