Siamo nell'ultima settimana di campagna elettorale,
mancano pochi giorni al voto. Qual è il suo stato d'animo?
È lo stato d'animo di chi sta girando dappertutto la
Basilicata per provare a dare la maggior forza possibile al nostro partito e
alla coalizione guidata da Pierluigi Bersani. Ormai mancano poche ore e gli
italiani devono scegliere se tornare indietro e rimettere alla testa del
governo Berlusconi e la Lega Nord oppure se vogliono voltare pagina e scegliere
Pierluigi Bersani e l'alleanza del centrosinistra. Noi siamo convinti che
Bersani ce la possa fare e che sia la scelta giusta per l'Italia e per la
Basilicata.
Come giudica questa campagna elettorale? Pensa che il
dibattito sia incentrato sulle priorità del Paese, o sulle battute e gli
inciuci? E quali sono le priorità per il Partito Democratico?
Noi siamo preoccupati perché vediamo un dibattito che parla
molto d'altro. Negli ultimi giorni si discuteva di Balotelli e il suo acquisto
che poteva spostare i voti in Lombardia oppure la battuta di un comico a
Sanremo che può spostare qualche voto. Noi pensiamo che, invece, la priorità
per questo paese sia quella di dare un futuro ai propri figli e in modo
particolare io penso che le due parole chiavi che ha scelto Bersani, moralità e
lavoro, possano essere quelle più indicative. Noi abbiamo bisogno di una
rigenerazione morale e di una politica che si riavvicini di nuovo ai problemi
veri della gente e abbiamo bisogno di dare lavoro, perché il vero dramma di
questo tempo è il lavoro che diminuisce e i giovani che non riescono ad entrare
nel mercato del lavoro.
Lei da sempre si è opposto al “porcellum”, l'attuale
legge elettorale, però si è candidato come capolista in quota Bersani. Non è
una piccola incongruenza e perché non ha fatto le primarie?
Io non ho fatto le primarie perché la chiamata di Bersani mi
aveva dato una visibilità fortissima, che avrebbe in qualche modo falsato il
risultato delle primarie. In realtà su di me c'è stata una richiesta
all'unanimità della direzione regionale, che si è unita ad una richiesta di
Pierluigi Bersani. Io sono stato tra quelli che più si è speso per le primarie
e che ritiene che le primarie per i parlamentari siano stati una scelta
giustissima. È anche giusto, però, che il Partito Democratico sia territoriale
che nazionale possa avere una quota di persone che sceglie direttamente. Penso
che oltre alla scelta mia, che come ribadivo è stata indicata “in primis”
all'unanimità dalla direzione regionale, c'è anche stata un'altra scelta molto
autorevole che è quella di Emma Fattorini, che è una personalità straordinaria,
che noi portiamo in Parlamento per
quello che lei significa e che non avrebbe potuto essere eletta attraverso le
primarie
Cosa farà da grande Roberto Speranza, oltre a fare il
parlamentare, visto che è un personaggio politico a livello nazionale? Sarà
sottosegretario, ministro, segretario nazionale e cosa le piacerebbe fare di
più tra la carriera politica e quella istituzionale?
Intanto io continuerò ad impegnarmi a fondo per la
Basilicata. Resto segretario regionale, il mio primo impegno resta qui per
questo territorio, che mi auguro di poter rappresentare degnamente a Roma. E
poi io penso di avere un profilo più legato alla vicenda del Partito, penso che
ci siano straordinarie personalità che possono giocare una funzione più
istituzionale e penso che sia il tempo
per un nuovo gruppo dirigente nel Pd nazionale e che io possa essere uno
dei tanti, sui quali si può ragionare per costruire una nuova stagione. Al
momento il mio primo impegno resta quello di segretario regionale per
continuare a far maturare questo lavoro importante a favore del nostro
territorio.
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