Lidia De Nittis, 55 anni, di Pisticci, laureata in Scienze Infermieristiche, lavora nel reparto di dialisi dell'ospedale di Tinchi. E’ stata consigliera comunale dal 2002 al 2007 con Rifondazione Comunista. Con i 963 voti ottenuti alle primarie è stata la donna di Sel più votata in Basilicata, conquistando la terza posizione nella lista per la Camera.
In Basilicata ci sono più di 240 candidati, tantissimi, per soli 13 posti in Parlamento. Più della metà dei seggi sono stati già "assegnati" in virtù dell'attuale sistema elettorale. Perché ha deciso di candidarsi?
Io ho partecipato alle primarie, la mia candidatura è stata scelta
dalla gente e quindi rappresento questa decisione. Penso che le donne
ci debbano essere e come donna voglio portare un apporto alla politica e
voglio cambiarne qualche regola perché in questo momento si è
allontanata dal popolo e quindi come donna voglio riportare la politica
in mezzo alla gente.
Quali sono i temi più importanti della sua campagna elettorale?
I miei temi sono quelli del programma di Sel, che vuol far ripartire una macchina che è ferma da tanto tempo. Le priorità sono il lavoro, il welfare e lo stato sociale che sono argomenti di cui nessuno parla. Voglio portare avanti una tematica gravosa come la scuola pubblica e una voce che arriva da questo territorio, che è stato trattato male negli ultimi anni.
Come intende valorizzare le risorse naturali, culturali ed umane presenti nel territorio lucano e nel metapontino?
Io riparto sempre dal logo di Sinistra, Ecologia e Libertà perché vedo
tutto in queste tre parole. Come sinistra vedo qualcosa che nasce dal
popolo e che riprende alcuni valori come la cultura che va valorizzata e
non messa da parte. Senza cultura e ricerca non si va da nessuna
parte. Tagliare il cordone a queste tematiche vuol dire ritornare
indietro negli anni. Nel metapontino abbiamo tante risorse e io come da
donna voglio partire da qui perché conosco bene le vicende come la
Valbasento, l'ospedale di Tinchi, l'agricoltura e i disastri ecologici.
È un territorio che ancora una volta rischia di essere trivellato.
Solo stando attenti al nostro territorio e vicini alla gente possiamo
portare qualcosa di positivo. Vogliamo un futuro e delle nuove
aspettative per i nostri giovani. Il mio compito è quello di
sorvegliare il nostro territorio, che è stato per tanto tempo messo da
parte. L a nostra terra è stata spesso al centro di promesse non
mantenute e noi siamo un popolo ormai stanco e sappiamo che ci sono dei
“furboni” che approfittano della situazione per intascare ingenti
cifre di contributi e favori politici. Questa cosa deve finire.
(dal sito www.ilmetapontino.it)
Questo blog nasce con l’intento di raccogliere tutti i miei articoli “sparsi” nella rete.
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