venerdì 28 dicembre 2012

RAIZ E FAUSTO MESOLELLA ALL'ABSOLUTE CAFE': "SUONANDO LA MUSICA DEGLI ALTRI TI VENGONO SPUNTI PER SUONARE LA TUA"

Ieri sera all’Absolute Cafè di Policoro (Mt) ospiti di Salotto Muzika Basilicata due grandi nomi della musica italiana d’autore, riuniti in un duo davvero esplosivo: Raiz (Almamegretta) e Fausto Mesolella (Avion Travel). Un concerto del tutto particolare, un nuovo progetto, Wop (viaggio musicale senza passaporto) che omaggia gli artisti più amati dai due musicisti campani: dai Rolling Stones ai Pink Floyd, da Battisti a Patty Pravo, sempre nel segno di quella sensibilità musicale e di quella forza comunicativa che ha accompagnato tutte le esperienze dei due artisti.

Come è nata questa collaborazione e questa idea di interpretare le canzoni che più amate e di raccoglierle in questo progetto chiamato WOP, “viaggio musicale senza passaporto”?
RAIZ: Wop, l’acronimo di Without passport, nasce sul palco di Rita Marcotulli, che ha organizzato negli anni scorsi un tributo ai Pink Floyd al quale abbiamo partecipato. Noi ci conoscevamo già naturalmente, ma musicalmente poco. Nell’ambito dello spettacolo Rita ha proposto di fare un duetto e noi avevamo pensato di fare “Shine on you Crazy Diamond” cantata voce e chitarra. Da quella esperienza è venuta alla luce la nostra voglia di cantare anche altre canzoni. Così il nostro spettacolo è nato come un divertimento, poi ci  è stato richiesto e lo portiamo in giro. E’ un’idea di divertimento, che serve anche ad attraversare la musica che ci piace. E’ un’idea che fa venire altre idee perché suonando la musica degli altri ti vengono degli spunti per suonare la tua.

Entrambi avete partecipato al docu-musical di John Turturro “Passione”, che ripercorre la storia della canzone napoletana. Cosa rappresenta, invece, nel panorama musicale italiano oggi, secondo voi, la musica napoletana?
RAIZ: Ieri la musica napoletana poteva essere vista come il centro della musica italiana, che aveva ispirato tanta altra musica italiana. Oggi che gli orizzonti si allargano la vedo come una musica di interconnessione tra l’Italia e il resto del Mediterraneo. Questo serve anche per spendere una parola in favore della convivenza e de
ll’assimilazione. In un momento di razzismo, guerra fra poveri, immigrazione e diritto di cittadinanza negato potrebbe essere una buona cosa reinte
rpretare la musica napoletana e del sud Italia in questo tipo di prospettiva.

Siete entrambi due artisti molto eclettici, a cui piace sperimentare e collaborare. Con chi ancora non avete collaborato e vi piacerebbe farlo e perché?
MESOLELLA: Mi piacerebbe lavorare con Sting o essere chiamato un giorno a suonare la chitarra da Paul Mccartney… (ride). Mi piacerebbe collaborare con tutti perché questo progetto rappresenta la possibilità, sicuramente non intellettuale, di interagire. Infatti noi non pensiamo prima a quello che facciamo. Questo significa che non esiste nessun tipo di barriera o di confine tra le culture né tra i generi musicali. Noi passiamo, per esempio, da “Whola lotta love” dei Led Zeppelin a “Romagna mia” senza passaporto. Lo spirito di questo spettacolo è molto aperto. E’ anche un piccolo messaggio innanzitutto per noi stessi, ma anche per tutti quelli che operano nel mondo dell’arte a non chiudersi in un guscio. E’ la possibilità del futuro, è l’internet dello spettacolo il nostro: la libertà di poter navigare nei vari siti.

Quali sono i vostri progetti e i vostri sogni per il 2013?

RAIZ: Questo spettacolo va avanti indipendentemente dalle nostre vite. Adesso, con gli Almamegretta, gruppo nel quale sono nato, dopo tanti anni di separazione, stiamo rimettendo insieme la band, faremo un disco nuovo che uscirà in primavera e faremo un tour estivo. Quando c’è la possibilità naturalmente di fare spettacolo con Fausto lo facciamo.

Stasera siete ospiti della rassegna musicale Salotto Muzika Basilicata, organizzata dall’etichetta indipendente La Fabbrica di Bologna. Qual è la vostra idea sul mercato discografico italiano e sul lavoro delle etichette indipendenti?
RAIZ: Le etichette indipendenti possono fare tanto, anzi sono solo loro che possono fare. La rete naturalmente dà una mano. Vendere la musica è molto difficile, perché la si può ottenere gratis. I dischi sono anche una scusa per fare live che sono ancora una cosa irriproducibile. Tutta la storia del reddito e del diritto va riconsiderata. Fin quando si ruba a Lady Gaga o a Madonna che sopravvivono senza problemi... se rubi le copi, invece, agli artisti che come noi  navigano a vista nel mare dell’underground non hanno più la forza per riprodurli. Io ho un contratto con una major e le majors hanno i soldi e cercano di governare il governabile. Dovranno trasformare assolutamente tutto anche loro.
MESOLELLA: Secondo me si arriverà al punto che gli artisti non faranno più i dischi. Chi vuole va ad ascoltarli dal vivo, paga il biglietto e poi se ne va. Questa è una soluzione.

Cosa pensate delle web-radio e qual è il vostro rapporto con i nuovi media come i social network?

RAIZ: E’ un buon rapporto. L’esperienza degli Almamegretta è stata sempre molto tecnologica. In realtà  i social network hanno aspetti positivi, ma anche negativi perché tutti commentano da dietro uno schermo, in cui si può dire qualsiasi cosa senza pudore. E’ una cosa bella e brutta.
MESOLELLA: Io sono aperto a tutte le possibilità senza fraintendimento di divulgazione dell’arte, che sia la musica o chi per essa. Il problema non è tanto nel mezzo, bensì nell’onestà intellettuale e non, ma anche morale di chi gestisce le cose: c’è sempre l’uomo all’origine delle cose con una filosofia e non il mezzo o il social network. Bisogna restaurare il vero rapporto culturale tra l’arte e l’uomo, ci vuole il reinserimento del vero processo filosofico di apprendimento rispetto a queste cose. Per quanto riguarda tutte le altre cose che hanno a che fare con la musica, io sono per gli arresti domiciliari per gli autori di Amici ed Xfactor, perché è lì il danno che si sta causando facendo credere ai ragazzi che intraprendono questo lavoro che non si va sul palco a suonare, ma direttamente in televisione. La musica è tutta bella, dalla A alla Z, bisogna capire come viene trasmessa e qual è il messaggio che sta dietro le cose.


(dal sito www.ilmetapontino.it)