venerdì 8 marzo 2013

SVIMEZ: IN BASILICATA LAVORA SOLO UNA GIOVANE SU QUATTRO

Al Sud nel 2012 ha lavorato regolarmente meno di una giovane su quattro, con un tasso di occupazione fermo al 23,6%. Mentre le donne meridionali laureate, anziché essere oggetto di politiche di sviluppo, rischiano di restare a casa con bambini e anziani a causa del sistema di welfare che ostacola la conciliazione lavoro-famiglia. Questa la fotografia sulla situazione occupazionale delle donne meridionali, che emerge da un'analisi della SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno), presentato oggi dalla Vice Presidente Maria Teresa Salvemini, in occasione dell'8 marzo, giornata internazionale della donna.

Anche in Basilicata nel 2012, ha lavorato regolarmente poco più di una giovane su quattro, con un tasso di occupazione fermo al 25,4%. Infatti questo dato è di poco superiore alla media delle regioni meridionali (23,6%). In coda ci sono le campane dove solo il 19,4% delle donne di età compresa tra i 15 e i 34 anni lavora regolarmente, mentre al primo posto si piazzano le donne abruzzesi e sarde che registrano un tasso di occupazione di poco inferiore alla media nazionale (37,1%), rispettivamente del 36% e 33%. Vanno decisamente peggio tutte le altre: 27,4% in Molise, 26,2% in Puglia. Agli ultimi posti le donne siciliane (20,7%) e calabresi (21,9%). Se quindi in Veneto è occupata regolarmente una donna su due (52,5%), in Basilicata e Puglia meno di una su tre, in Calabria e Sicilia meno di una su quattro, fino alla Campania: qui fra le under 34 lavora regolarmente una su cinque. Situazione critica anche se si considerano le donne under 64: qui il tasso di occupazione nelle regioni meridionali è del 31,6%, circa una su tre. Un divario dal resto d’Europa di quasi trenta punti (la media dell’Ue a 27 nel 2011 è 58,5%) e di quindici dal dato nazionale (47,1%) In Basilicata, invece, le donne under 64 occupate sono il 35,8%. Per quanto riguarda le altre regioni, si registra la stessa tendenza delle giovani: in testa l'Abruzzo dove è occupata regolarmente meno di una donna su due, poi Calabria e Puglia con una su tre e fanalino di coda sempre la Campania con poco più di una su quattro occupata.

Se si confrontano questi dati con i tassi di occupazione maschile si capisce davvero bene la reale condizione delle donne in Italia e nel Mezzogiorno. Il dato nazionale dei giovani occupati regolarmente tra i 15 e i 34 anni seppur basso arriva a sfiorare il 50%, più del 12% in più rispetto alle donne. In Basilicata, invece, i ragazzi occupati con età compresa tra i 15 e i 34 anni sono il 38%, in linea con la media delle regioni meridionali (37,9).

Il grande paradosso per le donne del Sud è che ormai studiare non basta più. Nel 2011 le meridionali laureate sono state il 19,9% sul totale della popolazione 30-34 anni, quasi 7 punti in più dei maschi (13%), pur se distante dalla performance del Centro-Nord (27,4%). A livello regionale, le donne molisane laureate sono il 32%, il doppio degli uomini (16%), seguite dalle abruzzesi (29%), che superano di oltre dieci punti la media meridionale. A seguire le sarde (22,5%), le lucane (21,2%), le calabresi (20,9%), le siciliane e le pugliesi quasi allineate al 20%. In coda le campane, ferme al 15,8%. Da segnalare che in Sicilia e Puglia solo 1 maschio su 10 è laureato, mentre le donne sono quasi 2 su dieci. Il sistema di welfare familiare e informale che ancora in molti casi è dominante nel Mezzogiorno, si regge sulla donna, non lavoratrice, costretta ad un ruolo casalingo secondo un modello sociale tradizionale: allevare i bambini, accudire gli anziani. Nel 2009, la percentuale di bambini da 0 a 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l’infanzia (essenzialmente asili nido) è stata pari al 5% al Sud contro il 17,9% del Centro-Nord. Il welfare certo non sostiene le donne del Sud: nel 2008 in base a elaborazioni Svimez la spesa comunale per interventi e servizi sociali è stata al Nord Est di 155 euro pro capite, al Sud di 52 euro, tre volte di meno. Spicca su tutti il caso dell’assistenza ai disabili, che vede il Nord Est con oltre 5mila euro a testa a fronte dei 657 del Sud.

“Nella giornata dell’8 marzo dobbiamo riconoscere positivamente i grandi sforzi compiuti dal Ministro Barca per le importanti risorse destinate a interventi a sostegno dei servizi agli anziani e all’infanzia”, ha dichiarato la Vice Presidente della Svimez Maria Teresa Salvemini. “Allo stesso modo dobbiamo riflettere sul potenziale di crescita che il nostro Paese, in particolare nel Sud, spreca lasciando giovani donne con elevata formazione fuori dal mercato del lavoro o sottoutilizzandole con contratti precari. Il rischio è che in presenza di un sistema di welfare incompleto che si scarica essenzialmente sulle donne, tornino a riproporsi vecchi modelli sociali (inoccupazione e rinuncia all’istruzione superiore) in contraddizione con i progressi in termini di formazione scolastica e universitaria che sono stati fatti dalle donne soprattutto nelle regioni meridionali. Sarebbe opportuno intervenire maggiormente sui servizi sociali alle famiglie, che occupano principalmente manodopera femminile. Inoltre rendere obbligatori e non solo volontari i congedi di paternità costituirebbe un segnale di importante riconoscimento al lavoro domestico e non solo delle donne”. “Vanno sottolineate - ha concluso la Vice Presidente - tra le azioni da intraprendere in positivo per affrontare questa situazione, in primo luogo la necessità di organizzare l’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro. L’attuale sistema di centri per l’impiego è dequalificato, frammentato, inefficace; non usa il web. Pure inadeguato al problema è l’organizzazione dei servizi di orientamento al lavoro, di formazione professionale continua, e di creazione di servizi socialmente utili. Sono competenze in parte regionali e in parte affidate allo Stato che però reclamano da ambo le parti una decisa volontà di riforma”.

(dal sito www.ilmetapontino.it)

LAVORO: BRIDGESTONE, INTERVIENE IL MINISTRO PASSERA: “CHIUSURA GRAVE ED IMMOTIVATA”

Il 14 marzo incontro a Roma tra Ministro e board europeo della multinazionale giapponese.

 La chiusura della fabbrica della Bridgestone è, per il governo, “una decisione grave e, allo stato, immotivata”. Lo scrive il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, in una lettera inviata ai vertici dell’azienda giapponese di pneumatici per esprimere la propria contrarietà sull'annunciato smantellamento dello stabilimento di Modugno. Nel testo della lettera di Passera si sottolinea che "il gruppo Bridgestone avrebbe dovuto discutere e confrontarsi preventivamente col governo e gli altri livelli istituzionali competenti sulla volontà di chiudere l'impianto pugliese, così da consentire l'individuazione di soluzioni alternative a quelle prospettate dalla società". "Per questo motivo - afferma ancora la missiva - si esige ora che il gruppo giapponese fornisca, in tempi strettissimi, tutti i chiarimenti richiesti e tenga costantemente informate le istituzioni italiane". Giovedì prossimo, 14 marzo, si terrà a questo proposito un incontro al ministero con il board europeo della Bridgestone.

(dal sito www.controweb.it)

giovedì 7 marzo 2013

LAVORO: BRIDGESTONE, “CHIUSURA CONFERMATA, MA STOP AL TRASFERIMENTO DI MACCHINARI E A RIDUZIONE DI PERSONALE”

L’azienda conferma la disponibilità a partecipare ai tavoli istituzionali per affrontare la situazione

La Bridgestone ha annunciato che "non procederà ad avviare procedure di riduzione di personale né a trasferire macchinari e stampi" dalla fabbrica di Modugno, in attesa del vertice al Ministero dello Sviluppo Economico previsto per la prossima settimana. La società conferma inoltre "la piena disponibilità a partecipare ai tavoli istituzionali e sindacali che dovessero a breve aprirsi, al fine di approfondire i temi posti, pur confermando la decisione" di avviare la chiusura dello stabilimento di Bari dove lavorano circa 950 persone in meno di un anno. Intanto in fabbrica i lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione. I sindacati hanno annunciato che la produzione continuerà regolarmente, ma che nulla uscirà dai magazzini dell'azienda.


(dal sito www.controweb.it)

mercoledì 6 marzo 2013

POLITICA: VENDOLA RESTA ‘AL TIMONE DELLA PUGLIA’, LA REPLICA DI SCHITTULLI: “POCA CHIAREZZA, LA LEGISLATURA FINISCE NEL 2015!”

“Resterò ben saldo al timone della Puglia fin quando non riterrò conclusa la legislatura”. Così il Governatore Vendola ha risposto alla richiesta dell’Unione delle Province della Puglia di fare chiarezza sulle sue scelte politiche e istituzionali. “Per quanto legittime possano essere le aspirazioni politiche del Presidente – aveva dichiarato ieri l’Upi attraverso una nota ufficiale - e per quanto la legge gli dia tempo per scegliere tra Regione e Parlamento, riteniamo che quel tempo, in Puglia, non ci sia e che possa essere fatale per il nostro sistema economico, sociale, istituzionale fanno sapere i presidenti delle province. La risposta del governatore Vendola però non ha convinto il Presidente della Provincia di Bari Schittulli che questa mattina, intervenuto ai nostri microfoni, ha stigmatizzato la poca chiarezza delle parole pronunciate da Vendola, sottolineando anche la responsabilità politica di Comune e Regione per la grave situazione di crisi che attraversa la Puglia.


(dal Notiziario delle ore 13 di Controradio Bari)  

POLITICA: ENDORSMENT DI EMILIANO A GRILLO, MA BERSANI DA ROMA RIBADISCE DI NON CORTEGGIARE IL LEADER DEL M5S

E intanto Michele Emiliano è intervenuto questa mattina su Radio 24 in qualità di Presidente del Pd pugliese tornando a parlare della delicata questione della formazione del governo e ribadendo la sua convinzione di dover aprire al Movimento 5 stelle. "Dubito che il Movimento 5 stelle possa dare la possibilità a Bersani di formare il governo - ha dichiarato Emiliano - ma Bersani chiede di sostenerlo e noi lo sosterremo. L'unico piano B possibile è coinvolgere il Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo sia premier. Il centrosinistra deve dialogare con Movimento 5 Stelle – ha concluso Emiliano - per fare una vera rivoluzione italiana. Movimento 5 Stelle contiene i valori più importanti della sinistra italiana.

(dal Notiziario delle ore 13 di Controradio Bari) 

LAVORO: CHIUSURA BRIDGESTONE, ORA I SINDACATI SPERANO NELL’INCONTRO CON I VERTICI EUROPEI DELL’AZIENDA

Il Sindaco di Bari Michele Emiliano si è detto pronto se necessario ad occupare la fabbrica per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Modugno della Bridgestone. “Noi non abbiamo ben compreso quale sia il ragionamento dell'azienda – ha dichiarato Emiliano - perché quello di Bari è uno stabilimento produttivo che solo pochi mesi fa interloquiva con la Regione Puglia per comprendere se fosse possibile assumere altro personale”. Nella riunione al ministero del Welfare, al quale hanno preso parte oltre il Sindaco, anche il viceministro Michel Martone, il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti e il Governatore Nichi Vendola è stato deciso di convocare entro la prossima settimana un incontro con il board di Bridgestone Europa e le parti istituzionali. Nel corso dell'incontro, invece, che si è tenuto in Confindustria a Bari, i sindacati hanno chiesto che la procedura di dismissione dello stabilimento venga bloccata in attesa di un accordo. Ai nostri microfoni il commento del segretario provinciale di Femca Cisl Bari Sebastiano Buono

(dal Notiziario delle ore 13 di Controradio Bari) 

POLITICA: L’UPI PUGLIA CHIEDE A VENDOLA DI DECIDERE SUBITO TRA ROMA E LA PUGLIA

Il Governatore risponde che rimarrà al timone della Regione

Al termine del consiglio direttivo che si è svolto ieri a Bari l’Unione delle Province della Puglia ha diramato un comunicato stampa dai toni forti in cui si afferma che “la Puglia è ferma, immobile, da mesi in attesa delle elezioni politiche nazionali ed ora in attesa delle definitive decisioni del Presidente Vendola, eletto anche in Parlamento. Bisogna decidere subito – continua la nota dell’Upi - questo tempo in Puglia può essere fatale per il nostro sistema economico, sociale e istituzionale”. Risponde subito ai Presidenti delle province pugliesi il Governatore Nichi Vendola affermando che rimarrà ben saldo al timone della Puglia fin quando non riterrà conclusa la legislatura. “Non ho alcuna intenzione – ha proseguito Vendola – di abbandonare la Puglia, una regione che, rammento ai miei smemorati colleghi che invece di governare si divertono a distribuire documenti, siamo riusciti a trasformare radicalmente in questi anni di governo regalandole indicatori economici importanti in un periodo buio e tempestoso come questo che stiamo vivendo. Oggi intanto al via mle consultazioni per la formazione della nuova giunta regionale.

(dal sito www.controweb.it)

martedì 5 marzo 2013

LAVORO: CHIUDE LA FABBRICA BRIDGESTONE A BARI. A RISCHIO 950 POSTI DI LAVORO

Calo della domanda e crisi del settore i motivi della chiusura. Altamura, Filctem-Cgil: “Un fulmine a ciel sereno, perdere duemila posti di lavoro in un giorno sarebbe devastante.”

Chiuderà al massimo nel primo semestre del 2014 la fabbrica di Bari-Modugno del colosso giapponese di pneumatici Bridgestone. 950 operai e un indotto di almeno altre mille unità che nel giro di un anno rischiano di rimanere senza lavoro. Ieri sera gli operai si sono dati appuntamento spontaneamente davanti ai cancelli della fabbrica. Calo della domanda, con conseguente crisi del settore, concorrenza dei Paesi emergenti per quanto riguarda la fascia di prezzo più bassa, logistica penalizzante e i costi energetici. Sono queste le ragioni – come si legge in una nota - che hanno portato l'azienda a tagliare lo stabilimento di Bari, ritenuto non più conveniente. È basito Giuseppe Altamura, segretario provinciale della Filctem- Cgil, che parla di autentico fulmine a ciel sereno. «Non solo non abbiamo mai intavolato una trattativa con Bridgestone Europe - ci racconta il sindacalista - ma addirittura non avevamo la minima percezione che potesse succedere una cosa simile. Perdere duemila posti di lavoro – conclude Altamura - in un giorno, in questo territorio, sarebbe devastante».

(dal sito www.controweb.it)


LAVORO, BRIDGESTONE BARI: VENDOLA SCRIVE A MINISTERO. “SUBITO ATTIVAZIONE DI UN TAVOLO”

Emiliano parla di notizia che asciuga la saliva della bocca. Anche Fitto chiede un tavolo nazionale

"Ho scritto al ministero dello Sviluppo economico chiedendo l'immediata attivazione di un tavolo per affrontare la situazione della Bridgestone", ha fatto sapere il Presidente Vendola ieri sera a seguito della notizia della chiusura della fabbrica. Il Governatore nell’esprimere “forte preoccupazione per la decisione dell’azienda” ha ribadito con forza la necessità di coinvolgimento del governo nazionale “per scongiurare una crisi i cui esiti potrebbero essere imprevedibili e ricadere pesantemente sulle spalle delle 950 famiglie coinvolte”. Il sindaco Emiliano, invece, ha dichiarato dalla sua pagina Facebook che “non possiamo permettere la chiusura di questo stabilimento, che pure tanti dolori ha provocato per le numerose malattie verificatesi tra gli operai che negli anni hanno prestato la loro opera. Sulla vicenda è intervenuto anche Raffaele Fitto: "Chiederò immediatamente l'apertura di un tavolo nazionale sulla questione perché si possa scongiurare una chiusura così disastrosa che manderebbe a casa centinaia di lavoratori”.

(dal sito www.controweb.it)

lunedì 4 marzo 2013

POLITICA: IL MOVIMENTO 5 STELLE BARI PUNTA A CONQUISTARE COMUNE E REGIONE

Ieri mattina allestito l’“Ufficio Reclami” a Parco 2 giugno per raccogliere le istanze dei cittadini

Dopo lo “tsunami nazionale” e forte del grande risultato ottenuto alle elezioni politiche, il Movimento 5 Stelle si prepara a travolgere anche Comune e Regione. "Non ci saranno accordi con i partiti, - assicura Vincenzo Madetti, portavoce barese del Movimento - correremo alle prossime comunali nel capoluogo certamente da soli. Il nome del futuro candidato sindaco per Bari verrà scelto fra gli attivisti del Movimento”. Infine Madetti chiude la porta alle “avances” di Emiliano dichiarando che "se qualcuno, all'ultim'ora, avesse intenzione di saltare da qualche poltrona o carro della politica e avvicinarsi a noi, ebbene se lo può scordare". Intanto ieri mattina dalle 9 alle 13 è ripresa l'iniziativa “Dillo al MoVimento” con un gazebo a Parco 2 giugno. Uno speciale “Ufficio Reclami” dove i cittadini si sono recati per segnalare problemi o fare proposte che potranno poi essere elaborate ed inserite nel programma del Movimento 5 Stelle per Bari.

(dal sito www.controweb.it)